StreetArt

Roma capitale della street art ...

Sorpresa: Roma bellissima, caotica, opulenta, eterna e anche Capitale dell’Arte Urbana. La città con la più alta concentrazione di beni storici e architettonici al mondo, dal 2015 ha una vera e propria mappa di Street Art: “Un nuovo museo gratuito e aperto a tutti, turisti e cittadini, per riscoprire la città”. Il percorso turistico include 13 dei 15 municipi della Capitale e tocca 30 quartieri, da quelli storici e centrali come Testaccio a quelli periferici come San Basilio e Tor Bella Monaca.

Sono circa 150 le strade interessate, oltre 330 le opere realizzate.

Roma capitale dell’Archeologia dunque, ma anche dell’arte contemporanea e urbana, al pari delle grandi metropoli mondiali come Londra, Parigi, New York. Il Comune crede fortemente nel progetto. “Cambia prospettiva, la strada è il tuo nuovo museo” recita il claim del sito del turismo, con 50 mila copie della cartina street disponibile in tutti i PIT della città (www.turismoroma.it). Cosa vedere? Fatevi avanti.

Le opere sono veramente tante e realizzate da artisti internazionali di prima grandezza come Clemens Behr, Hebert Baglione, MOMO e italiani, perlopiù romani, come Hitnes, Alice Pasquini, Sten Lex, Agostino Iacurci, Serico.

Difficile decidere, ma da qualche parte bisogna pur cominciare e abituati come siamo a ricevere gli input d’oltreoceano, una delle prime opere street da visitare è sicuramente al Quadraro, a firma di un texano D.O.C. Ron English. In via dei Pisoni, storica zona di Roma, che vanta celebri lotte contro la prepotenza dei poteri forti, teatro di resistenza al nazifascismo durante la deportazione, English (noto ai più per aver realizzato Abraham Obama, il celebre murales di Boston realizzato durante le presidenziale del 2008, in cui i volti dei Presidenti Obama e Lincoln si sovrappongono) ha disegnato un gigantesco Baby Hulk, The Temper Tot. Il soggetto ha il volto di un bimbo di due anni e il corpo di Mister Universo ed è in 3D. Il contrasto tra la forza della struttura e l’immaturità del bambino è un richiamo, un monito ai paesi potenti con governi inadeguati. Accanto un inquietante Topolino con una maschera antigas grazie alla quale è immune dall’avidità del mercato, i toni usati sono quelli del pastello amati dai piccoli. La realizzazione del murales sul Baby Hulk rientra in una partnership realizzata da diversi artisti uniti dal progetto M.U.R.O. (museo a cielo aperto) capitanata da David Vecchiato, in arte Diavù ed è stata documentata da SkyArte.